Rime

Neve in città

E’ caduta in città ieri la neve.
Un morbido, lieve, sottile manto
ha coperto le strade, le case,
ogni cosa ha velato di bianco.

Ho chiuso gli occhi e per un momento
mi sono apparse cime argentate
dagli abbaglianti bianchi riflessi,
e profonde, lucenti vallate.

Paesetti piccini dove la neve
si scioglie da sola a poco a poco,
dove non è causa di cruccio,
ma è solo gioia, è solo un gioco.

Mentre in città da strade e balconi
viene scacciata in fretta la neve,
oggi è già grigia, chiazzata di fango,
non ha più niente di bianco, di lieve.

Solo i ragazzi del povero borgo
schiamazzano lieti, felici del poco,
non sanno di bianche lucenti vallate
e son grati al cielo di quel nuovo gioco.







Sera d’agosto

Come sul far della sera il mare
calato il vento placa le sue onde,
così l’anima esausta al suo penare
         più non risponde.

Si perde nell’incanto della sera,
osserva l’onda che si frange lieve
e imbianca di spuma la scogliera
             come di neve.
          

Tramonto

Di luce rosa s’è colorato il mondo,
è l’ora dolce, intensa del tramonto.

Il sole che declina dona al mare
metallici riflessi, come di rame.

Il cielo è tutto un incendio di rosa,
di luce incandescente brucia ogni cosa.

Tu mi verrai incontro

Tu mi verrai incontro, madre,
quando uscirò dal vortice della vita,
e le tue mani come una rugiada
fresche, mi poserai su ogni ferita.

Ancora allestirai per me un giaciglio
perché io possa alfine riposare,
piano mi veglierai, senza un bisbiglio,
mi cullerai con dondolio di mare.

Il mio cane

Il mio cane è allegro e un po’ arruffone,
in casa sempre gioca e tutto imbratta,
è irsuto e nero ma è proprio un bel cagnone,
se resta quieto è perché me l’ha fatta.

Sa sempre come farsi perdonare,
è un animale pieno di furbizia,
gli basta lo sguardo e lo scodinzolare
per ottenere carezze ed amicizia.

Sera

Quando la sera distende
il suo immenso manto d’ombra
greve nel cuore scende
una tristezza profonda.

E l’anima in quest’ora
si piega su se stessa,
si guarda attorno allora
e colma di amarezza

Quindici anni

Dolce ragazza mia, quando ti osservo
mentre ti guardi allo specchio compiaciuta
affiora struggente in me il ricordo
della mia gioventù, ormai perduta.

Dà gioia al mio cuore l’osservare
dei tuoi occhi limpidi la purezza,
nei quindici anni tuoi io vedo ancora
intatta l’innocenza della fanciullezza.

Lourdes

Eccomi o Madre Santa
qui presso la tua fonte,
dove ora con tanta
fede bagno la fronte;

e vedo a me qui accanto
tanto, tanto dolore,
eppure in mezzo al pianto
si leva con fervore

L’autunno

Mi hai detto: --" Ma perché ti lasci andare!
lo so la primavera è ormai lontana,
ma vedi, anche l’autunno ha bei colori,
      nessuna stagione è vana,

anche le foglie prima di cadere
si accendono di colori luminosi,
bisogna saper vivere e godere
        il bello di ogni cosa! "--

Preghiera

Questa mia ribellione
perdona Tu, Signore!
E’ sempre più difficile
accogliere il dolore

ad ogni nuovo colpo
inferto dal destino
senza una voce accanto
qualcuno a te vicino.

Piccolo amico

Piccolo amico dal pelo irsuto e nero
mentre ti accarezzo va lontano il mio pensiero,

anch’io come te aspettavo una carezza,
balsamo che consola ogni male, ogni tristezza.

Con me la sorte di carezze è stata avara:
sapessi, senza amore la vita com’è amara!

Sogno

Mi ritrovai nella mia vecchia casa,
avevo ancora tanti sogni in cuore!
ed ora mi sentivo tutta invasa
dalla dolcezza del più grande amore.

Le lacrime che nascondi

Le lacrime che nascondi pudicamente
ragazza mia, tanti anni fa le ho piante anch’io,
e soffrendo m’illudevo che nell’oblio
degli anni si cancellassero dalla mente.

E torna sì il sorriso! Gioventù non s’arrende!
E altro amore, o altra illusione che sia,
ritrovi, e altre lacrime sulla tua via;
ma ogni tanto come lampo si riaccende